L'eresia del cannonau by Gesuino Némus

L'eresia del cannonau by Gesuino Némus

autore:Gesuino Némus
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Mystery & Detective, General, Fiction
ISBN: 9788892760233
editore: Elliot
pubblicato: 2020-06-14T22:00:00+00:00


Ai due innamorati scappò da ridere, e Marta commentò: «È famoso in tutta la zona per queste sue uscite».

Samuele li accolse con un sorriso. Non c’era molta gente a quell’ora, visto che i normali avventori erano tornati a casa per il pranzo, e li invitò a sedersi in un tavolino vicino al camino acceso, nonostante la temperatura fosse molto più mite.

«Oh, c’è pure il cagnolino, bene bene. Asco’, oh, Ma’, non è che puoi tenerlo fino a che non ritorna il padrone? È dovuto partire all’improvviso, ma torna, eh… Sicuro che torna».

«E che gli do da mangiare? Non ho nulla con me, solo una bottiglietta d’acqua. Io, prima che faccia buio, me ne torno al paese».

«Ma no, al mangiare ci penso io. Era solo perché non se andasse in giro a disturbare il prossimo o finisse sotto qualche macchina».

E prese a raccontare quello che era successo e del perché ci fosse tutta quella gente nella piazzetta principale.

«E, naturalmente, non si sa chi è stato?» domandò lei.

Mentre preparava un tagliere di sartizzu e pecorino, aggiungendo anche delle piccole cocòis prenas che sembravano dei gioiellini fatti a mano, rispose quasi con noncuranza: «Ne sapremo di più quando ritorna Malugòru dall’ospedale. Lui pensa a qualcuno venuto da fuori. Vino? Apro una bottiglia di proprietà o un litro sfuso? Vi basta?».

«Un litro? Ma ci vuoi ammazzare? Fai mezzo, Samue’» implorò Marta.

«Costa uguale. Mezzo o uno non fa differenza».

«E allora fai un litro» rispose Ferruccio, forse per riscattarsi dopo l’infelice uscita nell’agorà, che ancora non s’era diffusa nel paese, ma era solo una questione di ore…

«Dai racconta, Samue’» chiese lei con curiosità.

«E che ti racconto. Se la sono presa con una persona inerme, di più di settant’anni, solo perché viveva da sola, sui monti. Manco amici aveva, a parte Malugòru e Gesuino. Forse s’erano convinti che lui rubasse i bambini. In passato l’avevano sospettato di tutto, pure di fornire i veleni alle donne che volevano far fuori i mariti che le picchiavano… Ma…».

«E invece?».

«Ma figurati. Quelli morivano di cirrosi o per altre cause. Ma lui coltivava erbe di tutti i tipi, anche quelle velenose e, come sai anche tu, qui, piuttosto che ammettere i propri errori, si preferisce accusare lo stregone o il destino o la sfortuna. Tutto pur di non dire che “è colpa mia”». Divenne serissimo Samuele. «Gesuino s’è fatto accompagnare da Antoni al nosocomio provinciale. Erano molto amici. Sta morendo, quel poveraccio. Dicono che l’attività cerebrale sia quasi piatta. Non ha parenti, sarà un bel casino anche fargli un funerale. Ci quoteremo… Non è che sai di qualcuno che regala una bara?».

«E come no, Samue’. Altro non facciamo ai nostri compleanni che regalarci bare. Per le nozze d’oro, si arriva anche al mono loculo».

«Tu ci scherzi, ma guarda che qui c’è gente che si compra la bara in anticipo, quando ci sono le offerte promozionali».

«E che fanno? Il 3x2? L’outlet del caro estinto?».

«Mica siamo così perversi. Pare che porti bene…».

«Siete proprio tutti strani… A proposito, non è che hai qualche pallina gialla? Hai presente, tipo quelle da tennis?».



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